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Aiuti alle famiglie al tempo del Coronavirus

Focalizzandosi sulle conseguenze della pandemia sui nuclei sociali, è possibile mettere sul piatto della bilancia diversi aspetti di notevole importanza a livello del primo e principale nucleo, quello familiare.
Per fornire dunque validi e mirati aiuti alle famiglie al tempo del Coronavirus e dei relativi decreti che hanno imposto le varie restrizioni vigenti, è necessario comprendere innanzitutto le loro caratteristiche funzionali e strutturali.

Per quanto riguarda i figli, bambini o ragazzi che siano, essi si trovano entrambi ad attraversare le fasi di crescita più importanti della vita, a partire dal primo ingresso nella scuola, alle prime socializzazioni con i coetanei, i primi distanziamenti prolungati dalla famiglia, proseguendo poi nel percorso delle scuole elementari dove imparano e affinano le abilità di base, pilastro degli apprendimenti futuri, fino al tempo delle scuole medie o superiori, dove la socialità in quanto mezzo di continuo confronto e punto di riferimento per la definizione della propria identità, si pone al centro della loro vita. In adolescenza infatti le relazioni sono messe a dura prova dall’ambivalenza tra l’emergente bisogno di indipendenza, unito alla contemporanea necessità di punti di riferimento sicuri sui quali poter fare affidamento nell’esplorazione del mondo circostante. Per le medesime dinamiche caratteristiche, esse possono rappresentare quindi allo stesso tempo anche un’importante risorsa.

Nella condizione attuale di quarantena, bambini e adolescenti subiscono un blocco importante, considerando poi che i più piccoli hanno difficoltà di comprensione a priori, derivanti dallo stadio evolutivo in cui si trovano, perciò non hanno ancora sviluppato la capacità di rappresentarsi realisticamente la situazione e di comprenderne a fondo le cause e i risvolti a livello globale, contestualizzando e dando un significato appropriato alle restrizioni e privazioni alle quali sono sottoposti. I bambini tendono infatti ad essere autocentranti e quindi a vedere il mondo e ciò che vi accade in relazione a sé stessi, attribuendosi spesso la colpa degli eventi anche quando questi non dipendono da loro; ed ecco che allora la nonna che non li va più a trovare, il non poter più andare a scuola o il non vedere più gli amici, possono diventare per loro fonti di angoscia profonda, rischiando ripercussioni negative oltre che nel presente ad esempio con un aumento dell’irritabilità, anche nel lungo periodo con disturbi più pervasivi.

Qui entra in campo il lavoro del genitore, il quale, oltre a dover gestire le incombenze che la stessa situazione può aver causato a sé e alla sua famiglia, deve occuparsi di aiutare i figli a superare queste nuove difficoltà e i relativi risvolti negativi che possono avere, cercando di essere resiliente e di insegnare anche loro ad esserlo, così che possano riuscire a gestire al meglio ciò che si trovano a dover vivere.
I genitori assumono un ruolo nuovo anche nell’istruzione dei figli, diventando partecipanti attivi alla loro formazione, aspetto che nel tempo è andato via via sempre più affievolendosi vista la tendenza attuale ad essere entrambi impegnati nel lavoro o in altre attività e ad affidare la didattica principalmente in via esclusiva alla scuola o a professionisti del settore; questi cambiamenti quotidiani possono essere un importante punto di svolta nel riavvicinare e riconsolidare il rapporto del genitore con i figli, rendendoli maggiormente partecipi in prima persona nella loro vita, impostando così una modalità cooperativa di rapportarsi che potrebbe essere mantenuta con successo anche in futuro e potrebbe contribuire alla prevenzione o diminuzione di altri eventuali successivi problemi psicosociali a matrice familiare.

In tutto ciò occorre però sempre dare importanza anche all’individualità del genitore, che ritrovandosi a fare un doppio se non triplo lavoro, dovendosi dividere tra il proprio impiego e l’occuparsi dei figli e della casa, è sottoposto a livelli di stress elevati con ripercussioni potenzialmente gravi sul proprio benessere psicofisico: molti infatti non riescono a svolgere tutti i loro compiti lavorativi negli orari d’ufficio prestabiliti e si ritrovano a dover continuare a lavorare anche dopo cena o addirittura di notte, privandosi del sonno; chi ha figli piccoli invece, non potendo nemmeno fare affidamento su aiuti esterni come i nonni, finisce per subire, inevitabilmente, continue interruzioni che aumentano il nervoso e la frequenza di conflitti, oltre che di errori nel proprio operato.

Nella categoria dei genitori non vi sono però solo quelli di figli minorenni: ad essere in difficoltà ci sono anche i genitori più vissuti, gli anziani, che rientrano nelle categorie più a rischio e spesso, temendo per la propria incolumità, finiscono per isolarsi o essere isolati, dimenticandosi che le relazioni sono una risorsa fondamentale per la qualità della vita, alla quale l’anziano è solito attingere in modo selettivo per soddisfare i propri bisogni di sicurezza e appartenenza e riparare la fragilità emotiva naturalmente dovuta alla fase di vita in cui si trova.

In tema di aiuti alle famiglie al tempo del Coronavirus, ciò che occorrerebbe fare quindi è cercare di affrontare il quotidiano con la maggiore serenità possibile, ricordandosi che un evento, per quanto tragico sia, resta tale ed è dunque sottoposto inevitabilmente allo scorrere del tempo, perciò di conseguenza destinato a passare ed estinguersi. Non bisogna allora lasciarsi abbattere dalle difficoltà e dalle preoccupazioni, ma cercare di guardare ad esse nell’ottica di qualcosa di transitorio, in attesa di riprendere in mano appieno le redini della propria vita con la propria autonomia, come prima se non in maniera migliore perché fortificati da quanto si sarà riusciti a superare. È l’uso che facciamo delle esperienze vissute a determinare la nostra capacità di avanzare o il restare bloccati davanti alle difficoltà, così come sono queste che ci insegnano ad affrontare con decisione e successo le sfide quotidiane.

In questo articolo ho voluto dare una visione globale delle dinamiche familiari conseguenti alla quarantena, utile per capire come poter fornire aiuti alle famiglie al tempo del Coronavirus.

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