Depressione
Il termine depressione deriva da quella che un tempo veniva individuata come malinconia, cioè uno stato di tristezza nostalgica e di impotenza, trattata a lungo da studiosi come Robert Burton, fino al più recente Sigmund Freud con il suo saggio del 1917 intitolato appunto “Lutto e melanconia”che portò ad una definizione più medica del termine, che oggi indica una condizione emotiva caratterizzata da tristezza, nostalgia, apatia e malinconia, vissuta come pressante sull’umore e sulla vita di chi ne soffre.
Questa condizione può associarsi ad altri sintomi che vanno ad aggravarne il disagio e la sofferenza, come:
- tendenza ad assumere una prospettiva negativa di giudizio di sè e di ciò che accade
- autosvalutazione
- tendenza ad incolparsi di ogni cosa
- perdita di interesse e di pacere nella vita
- modifiche dell’appetito e del peso corporeo
- disturbi del sonno
- disturbi della sfera sessuale
- disturbi dell’attenzione
- stanchezza e mancanza di energia
- pensieri di morte
Spesso questo sentirsi così “a terra”, porta anche ad un ritiro sociale che finisce per far si che la persona si isoli e perda ulteriormente interesse e cura di sè; vi è però differenza fra depressione e stati depressivi: questi ultimi rappresentano dei cali di umore passeggeri e non pervasivi, la classica “giornata storta” dove tutto è nero ma poi “domani è un altro giorno”, mentre la depressione causa una vera e propria deprivazione nella vita di chi ne soffre, duratura e costrittiva, perciò è importante intervenire tempestivamente sui sintomi quando iniziano a causare un disagio significativo, affinchè non evolvano in quadri psicopatologici pervasivi, invalidanti e prolungati, dai quali è difficile uscire.
Fra gli interventi possibili sui disturbi depressivi, l’approccio integrato si è rivelato essere il più efficace insieme a quello psicologico, mentre è sconsigliato affidarsi solo a quello farmacologico in quanto intervenire sul sintomo non cura la causa; il metodo migliore è quindi imparare a riconoscerne precocemente i sintomi per poterli contrastare in modo efficace e tempestivo, prima che evolvano in un disturbo vero e proprio.
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