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Gestione dello Stress

Lo stress è la risposta del nostro organismo a determinati stimoli (stressor) che minano il benessere fisico o psichico dell’individuo e causano dunque una reazione difensiva. Esso di base è quindi una reazione adattiva che, in determinate condizioni, può assumere una valenza negativa. La gestione dello stress è dunque una delle tematiche più comunemente ricercate e affrontate ad oggi, in quanto presente nella vita di tutti i giorni.

Sintomi 

  • FISICI: mal di testa, disturbi gastrointestinali, perdita di appetito, tensione muscolare, tachicardia, extrasistole, acufene, disturbi del sonno, stanchezza, capogiri, sudorazione, problemi sessuali.
  • EMOZIONALI: nervosismo, aumento della sensibilità emotiva, ansia, senso di impotenza, sentimenti di sconforto e infelicità.
  • COMPORTAMENTALI: bruxismo, abbuffate di cibo, assunzione di alcool e sostanze, mancanza di costanza, difficoltà a portare a termine i compiti, tendenza a criticare gli altri 
  • COGNITIVI: difficoltà di concentrazione, tendenza all’indecisione, preoccupazione costante, apatia, creatività scarsa o assente, confusione mentale.

Come disse Selye “Non è tanto importante ciò che ci accade, quanto il modo in cui vi reagiamo” , definendo quindi lo stress come una reazione adattiva a compiti (positivi o negativi) valutati soggettivamente eccessivi. In base alla durata dell’evento stressante si può distinguere fra stress acuto o cronico, individuando in esso un ciclo composto da diverse fasi che perseguono un fine adattivo e che caratterizzano infatti la c.d. Sindrome Generale di Adattamento, volta a ristabilire l’equilibrio interno; in particolare si ha:

  1.  Fase di allarme: nella quale il corpo si allerta e si attiva per fronteggiare la minaccia.
  2. Fase di resistenza: dove l’organismo cerva di gestire la minaccia affrontandola o evitandola.
  3. Fase di esaurimento: nella quale, a seguito di un’esposizione prolungata allo stressor e indipendentemente dall’esito dello sforzo richiesto, l’organismo esaurisce le energie impiegate e diviene incapace di affrontare o evitare la minaccia, necessitando quindi di riposo per recuperare le forze.

Per affrontare la gestione dello stress, è importante conoscere le caratteristiche principali dello stressor, che sono riconducibili a:

  • prevedibilità
  • controllabilità (minore è il controllo, maggiore è lo stress)
  • cambiamenti importanti nelle circostanze di vita che richiedono diversi riadattamenti 
  • conflitti interni (consci o inconsci) e situazionali
  • eventi mancati

L’impatto di un evento traumatico dipende dalla sua valenza personale (se rappresenta una minaccia per il proprio benessere) e dalla presenza di risorse adeguate a rispondervi, poichè quando lo stress supera le capacità della persona di farvi fronte, può avere conseguenze anche gravi sulla sua salute, tanto da essere associato infatti a diversi quadri psicopatologici come il PTSD (Disturbo Post Traumatico da Stress) , disturbi d’ansia, disturbi dell’umore, disturbi dissociativi o abuso di sostanze. Nel processo di stress intervengono quindi le caratteristiche dell’agente stressante, la presenza di altri stressor, le caratteristiche individuali della persona e ambientali, in particolare: lo stile difensivo, lo stile di attaccamento, i fattori protettivi e di rischio, la resilienza, la presenza o assenza di dimensioni psicopatologiche concomitanti, le risorse economiche e il supporto sociale.

Lo stress è però una componente inevitabile della vita e può  presentarsi infatti in ogni contesto (In ambito lavorativo ad esempio in questo articolo ho parlato dello Stress lavoro correlato, mentre qui ho parlato di soddisfazione lavorativa), per questo è importante imparare a riconoscerlo e a gestirlo, lavorando sui propri punti di forza e debolezza, incrementando le strategie di coping (cioè i meccanismi di difesa utilizzati per far fronte all’evento stressante), sfruttando adeguatamente anche le risorse esterne disponibili; tra gli strumenti più diffusi che si possono utilizzare nella gestione dello stress e delle problematiche ad esso correlate, vi sono:

  • tecniche di rilassamento
  • Mindfulness
  • ristrutturazione cognitiva, che mira a modificare i pensieri e i comportamenti disfunzionali 
  • tecniche psicoeducative volte ad informare e formare le persone nelle abilità necessarie alla gestione del nodo problematico, così da ridurre l’intensità delle emozioni negative e migliorare la qualità della vita
  • modificazione dell’ambiente per rinforzare l’aspetto del sostegno sociale 

 

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