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Problemi Alimentari

I disturbi alimentari sono fra le problematiche più diffuse in adolescenza e nella prima età adulta, dove si attraversa una fase di ristrutturazione profonda del sé e della propria identità, vivendo spesso una profonda discrepanza tra la reale immagine di sé e quella di ciò che vorrebbero idealmente essere a causa della scarsa consapevolezza del fenomeno e della tendenza a sottovalutarne i sintomi, i quali, secondo recenti analisi statistiche, insorgono in età evolutiva e in particolare nella pre adolescenza, con un tasso di incidenza in continuo aumento. I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione comprendono:

  • ANORESSIA NERVOSA comporta un rifiuto drastico del cibo per cercare di perseguire un ideale di figura magra irraggiungibile, con un controllo ossessivo di ciò che si mangia in termini di calorie e quantità e conseguente raggiungimento di una grave malnutrizione che può portare anche alla morte
  • BULIMIA NERVOSA si caratterizza per un’assunzione incontrollata di grandi quantità di cibo per compensare un profondo senso di vuoto interiore percepito, con conseguente sperimentazione di un forte senso di colpa che porta a condotte eliminatorie pericolose, instaurando così un rapporto di dipendenza con il cibo. 
  • DISTURBO DA BINGE EATING caratterizzato da ricorrenti abbuffate di cibo, che comportano marcato disagio e durante le quali si ha la sensazione di perdere il controllo su cosa e quanto si sta mangiando
  • PICA che consiste nell’ingestione persistente di sostanze non alimentari, non commestibili
  • DISTURBO DA RUMINAZIONE dove vi è un rigurgito ripetuto di cibo precedentemente ingerito
  • DISTURBO EVITANTE/RESTRITTIVO DELL’ASSUNZIONE DI CIBO che si manifesta attraverso la persistente incapacità di soddisfare le giuste necessità nutrizionali o energetiche, accompagnata da almeno una condizione tra: significativa perdita di peso o deficit nutrizionale, dipendenza da supplementi o supporti alimentari esterni, interferenza marcata con il funzionamento psicosociale.

Inoltre, quando non è conseguenza di altre condizioni mediche, fra i problemi dell’alimentazione vi è anche l’obesità, che si caratterizza per un eccessivo accumulo di grasso corporeo, causato per lo più da stili di vita scorretti come un’eccessiva sedentarietà o abitudini alimentari scorrette; per individuarne la gravità è stato calcolato l’IMC, indice di massa corporea che si ottiene dividendo il peso in kg per il quadrato dell’altezza in metri. Le indagini recenti del sistema di sorveglianza HBSC Italia hanno mostrato che circa il 16 % dei ragazzi tra gli 11 e i 15 anni è in sovrappeso e circa il 3% è obeso, con lieve diminuzione al crescere dell’età e con maggiore diffusione nel sud Italia; l’elevata prevalenza di obesità costituisce un problema di sanità pubblica a livello mondiale oltre che un grave fattore di rischio per lo sviluppo di malattie anche croniche come il diabete mellito di tipo 2, problemi cardiovascolari e tumori. La sola dieta accompagnata dall’esercizio fisico per la maggior parte dei casi si è dimostrata non sufficiente a  risolvere i problemi di sovrappeso, in quanto essi necessitano di un intervento a monte, sui meccanismi che regolano i comportamenti, le motivazioni e le percezioni così da riuscire a raggiungere un peso sano e, soprattutto, a mantenerlo nel tempo.

Tutti i problemi legati all’alimentazione celano un disagio interiore in cerca di una via di espressione e, se aggravati, portano al consolidamento dei disturbi ad essi connessi e, di conseguenza, ad una forte limitazione della vita di colui che ne è affetto, perciò occorre intervenirvi tempestivamente e in maniera mirata, focalizzandosi sugli aspetti che permettono di rafforzare il sè, come l’incremento dell’autostima e delle abilità che portano a migliorare l’autoefficacia percepita, sulle emozioni e sui vissuti interni, così da poter modificare tali comportamenti disfunzionali in favore della promozione del benessere psicofisico della persona. 

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